Contronatura
sono un foglio di carta
con le mani in tasca
per la città
tra loft high tech e fiori di smog.
Attraverso letti e ponti
cicatrici tra le valli
e vedo uomini impilare mattoni
per muri che limano voci.
Contronatura
io sono una foglia
danzo volteggio e accarezzo i capelli dei poeti
il colore dei prati
volo sopra limpidi mari
e oli chimici versati senza vergogna
come fossero macchie sugli abiti degli angeli.
Contronatura
piango per te, futura
natura bellezza pura
lacerata nel tuo vestito di rosa
stuprata da sette miliardi di mani
infilate nel tuo sacro ventre
in cerca di quella linfa terrestre
nella quale l’uomo si vorrebbe mitizzare.
E allora io contronatura
io sono una pianta
sorreggo il cielo ai bordi della strada
e non ho gambe
ma crine di cavallo
verdi al vento
immobili in continuo movimento
come i petali di quella rosa
che dal tuo vestito in mano mi è cascata
quasi a chiedere la pace
in un abbraccio di amore e di madre primordiale.
rsk